16.3 LEGGI IL CAPITOLO

Precetto 16, Sii attivo

16. SII ATTIVO1

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Non sempre il lavoro è piacevole.

Tuttavia pochi sono più infelici di coloro che conducono un’esistenza senza scopo, pigra ed annoiata: i bambini fanno disperare le madri quando non hanno niente da fare; la demoralizzazione del disoccupato, anche quando riceve “sussidi”2 dallo stato, o “welfare”,3 è leggendaria; il pensionato, che non ha più niente da raggiungere nella vita, muore a causa dell’inattività, come dimostrano le statistiche.

Persino il turista, attirato dal richiamo del tempo libero offerto da un’agenzia di viaggi, infastidisce la guida turistica se questa non gli dà niente da fare.

Si può alleviare anche un dispiacere semplicemente lavorando di buona lena a qualcosa.

Il morale sale alle stelle quando si consegue qualcosa. In effetti si può dimostrare che la produzione4 è la base del morale.

Le persone pigre scaricano il fardello del lavoro su quelli intorno a loro. Hanno la tendenza a sovraccaricare gli altri.

È difficile andare d’accordo con persone pigre. Oltre ad essere deprimenti, possono anche essere un po’ pericolose.

Una soluzione attuabile consiste nel persuadere queste persone a decidere di fare qualcosa e nel farle mettere all’opera. Si scoprirà che i benefici più duraturi derivano da un lavoro che porta ad una produzione reale.

La via della felicità è
una strada maestra quando include un’operosità
che porta a produzione tangibile.

  1. 1. attivo: che si applica con energia al lavoro o allo studio; che ottiene attivamente ed intenzionalmente che le cose vengano fatte; è l’opposto di essere pigri e non realizzare niente.
  2. 2. sussidi: denaro o beni dati da un ente governativo a persone bisognose o povere.
  3. 3. welfare: termine anglosassone per assistenza sociale.
  4. 4. produzione: atto di completare qualcosa; terminare un compito, un progetto od oggetto che è utile o di valore o che semplicemente vale la pena di fare o possedere.